Pensate che Halloween sia un’invenzione americana?
Sbagliate! La festa di Halloween è una ricorrenza di origine celtica.
Oltre a questo, zucche e travestimenti horror sono ben radicati nel folklore di molte regioni. Da secoli, in Puglia, la vigilia di Ognissanti si festeggia con zucche decorate (“cocce priatorje”) e davanti casa si accendono falò per illuminare la strada alle anime del purgatorio.
Intagliare zucche a forma di teschio, nella convinzione che quella stessa notte i morti escano dalle tombe, travestirsi da figure spaventose, è una tradizione secolare in Friuli, Veneto e Abruzzo. E se in Calabria, a Serra San Bruno,un’usanza vuole che i ragazzini bussino alle porte dei vicini sussurrando “Mi lu pagate lu coccalu? ” (“Me lo pagate il teschio?”) in Sardegna, aOgliastra e nel Nuorese, i bambini chiedono cibo e denaro sussurrando "Carchi cosa pro sas animas" ("qualcosa per le anime”)?
L’usanza di mascherarsi e bussare ai vicini in cerca di dolci è antica: risale alla tradizione cristiana di chiedere offerte in cambio di preghiere per i defunti. Ma ora si esagera! A fine serata, si calcola, ogni “questante” si spazzola in dolcetti vari 7000 calorie, l’equivalente calorico di 66 banane!
L’Oscar degli scherzi macabri va invece al Brasile, dove è diffusa l’abitudine di girare candid camera "cattivelle" che poi spopolano sul web.