Rubrica del giovedì: CURIOSITA’ E STRAVAGANZE
AGOSTO: IL MESE DELLA SALSA
L’estate è senza dubbio la stagione dei frutti e delle verdure migliori.
Un tempo era un appuntamento fisso in tutte le case, oggi è una consuetudine che sta tornando in auge, complici la passione per il buon cibo e un ritorno all’autoproduzione: la preparazione della passata o del concentrato di pomodoro è una tradizione che accomuna tutte le regioni italiane.
Il pomodoro, inizialmente considerato non commestibile secondo la classificazione del 1544 dell’erborista senese Pietro Andrea Mattioli, comincia a essere consumato per la prima volta nel Sud Italia, dove veniva fritto.
Fra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, diventa oggetto di studio degli alchimisti, che ritenevano avesse delle proprietà afrodisiache, fino a diventare parte integrante della cucina dell’Europa meridionale – Inghilterra e Francia in primis – a partire dal Settecento.
A dare il via alla pratica delle conserve, i contadini di Parma, che lasciavano essiccare i pomodori al sole prima di trasformarli in salsa.
I pomodori sono un alleato prezioso della bella stagione per le loro proprietà nutrizionali (sono ricchi di vitamine) e per la loro versatilità in cucina. La passata di pomodoro è infatti il cuore pulsante della cucina italiana
Scegliere i pomodori da usare per preparare la passata è uno dei grandi vantaggi di questa tradizione: a partire dal territorio, sarete voi a individuare il produttore (o il distributore) a cui affidarvi. Il nostro consiglio è quello di scegliere i pomodori con una polpa densa e un sapore intenso, ideali per preparare la passata: quelli migliori sono i pomodori San Marzano e i pomodori siciliani.